E’ un approccio integrato che utilizza la Mindfulness associata a specifiche pratiche di consapevolezza corporea emotiva e cognitiva.

Il progetto Gaia Network è un programma di educazione alla Consapevolezza Globale, sostenuto e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e accreditato dal MIUR Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca. Il protocollo è basato sulla Mindfulness ad approccio corporeo Body Based ed è nato nel 2011 per lo sviluppo del benessere, la promozione della salute e l’educazione alla consapevolezza globale. Le pratiche proposte sono state validate da ricerche scientifiche.

Dapprima rivolto alla scuola italiana, si è poi espanso ad altri contesti di aiuto.

Durante i gruppi, la persona potrà usufruire di un ambiente accogliente, protetto e non giudicante, dove poter mettersi in gioco e sperimentarsi nelle pratiche proposte. Grazie al gruppo e a tutti i partecipanti sarà possibile sperimentare la forza della condivisione che aprirà le porte ad una nuova consapevolezza di sé e degli altri. Il Protocollo Mindfulness Psicosomatico ha lo scopo di dare la possibilità ai partecipanti di sviluppare le 10 Life Skills (competenze) individuate dall’OMS come strumento per la “promozione della salute”.

Le Life Skills sono abilità e competenze che permettono ad ogni persona di gestire la propria esistenza e di convivere con il proprio ambiente riuscendo a modificarlo.

10 competenze essenziali:
1.consapevolezza di sé
2.gestione delle emozioni
3.gestione dello stress
4.comunicazione efficace
5.relazioni efficaci
6.empatia
7.pensiero creativo
8.pensiero critico
9.capacità di prendere decisioni
10.capacità di risolvere problemi
Il possesso di queste competenze contribuisce a rendere la persona capace di trasformare le conoscenze in concrete capacità, a comprendere con sufficiente chiarezza che cosa fare e come farlo, a scegliere stili di vita sani in maniera consapevole.

Mindfulness significa consapevolezza, letteralmente “pienezza della coscienza”. Il termine deriva da “sati”, che nella lingua Pāli significa, appunto, “coscienza”, “consapevolezza”. Sati, la pratica di risveglio della coscienza profonda che condusse il Buddha all’illuminazione, nelle epoche successive prese il nome di Vipassana.
Il termine mindfulness, come traduzione di vipassana, fu coniato per la prima volta nel 1910 dallo studioso di buddhismo Rhys Davids. Solo nel decennio del 1990 si diffuse in occidente, grazie alla sperimentazione scientifica del protocollo Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR) di John Kabat-Zinn.
Le potenzialità trasformative della mindfulness, tuttavia, non si limitano all’efficacia dei protocolli mirati alla riduzione di stress e depressione.
In quanto forma moderna della tradizionale vipassana, la mindfulness guida l’essere umano nella realizzazione di una profonda consapevolezza di sé. Non è una “tecnica da eseguire”, ma uno stato in cui essenzialmente “essere consapevoli” nel momento presente, qui e ora, stando nel corpo e in tutte le sue parti e manifestazioni in assenza di giudizio. È una pratica semplice, universale, delicata e valida. (Dr. Nitamo Federico Montecucco)